Il ritorno di Kukulcan

Nell’antico calendario maya l’equinozio di primavera era una data importante perché commemorava il ritorno di Kukulcan dal cielo, la celebrazione della rinascita di un dio. Il calendario iniziava da una data che è possibile coincidesse, nella nostra cronologia, con l’8 Giugno 8498 a.C., ma il problema di questa data non è ancora stato risolto. I maya possedevano straordinarie conoscenze astronomiche fin dal IV millennio a.C. Sono giunte a noi numerose osservazioni, ad esempio di un eclissi di Luna del 15 Febbraio 3379 a.C. Ogni anno moltissimi turisti si recano al sito maya più famoso del Messico, Chichen Itzà, per osservare da vicino un evento che non ha nulla di casuale. La piramide di Kukulcan (chiamata dagli spagnoli “Castillo”) , è formata da una serie di 9 piattaforme sovrapposte a gradinata l’una sull’altra, sormontate da un piccolo tempio quadrangolare cui si accede salendo per ripide scalinate. Sulle due facce completamente restaurate, i muri delle scalinate assumono la forma di serpenti allungati e stilizzati (Quetzalcoatl: il serpente piumato della mitologia mesoamericana) terminanti ciascuno al piede delle scalinate in una grottesca testa di rettile, alta quasi 1 metro e mezzo. Al crepuscolo dell’equinozio di primavera, quando il sole tramonta quasi esattamente ad ovest, i visitatori che osservano questa rovina maya, possono ammirare un fenomeno che la rende ancor più impressionante e affascinante. Quando da un lato del muro della scalinata, sulla facciata settentrionale, il sole scende verso l’orizzonte piatto, i suoi raggi obliqui disegnano un motivo a denti di sega di luce e d’ombra. 7 triangoli di luce appaiono in sequenza, discendendo lentamente la balaustra del corpo del serpente dalla cima della piramide sino alle fauci spalancate della testa del rettile. Per un istante, quando il sole raggiunge l’angolo giusto, l’intero serpente è dipinto di luce, cosicché il suo corpo di pietra sembra presentare i disegni a rombi tipici della livrea di un crotalo. Poi, quando il sole è sceso ancor più, l’ombra della notte sale dal terreno ed i triangoli di luce si spengono uno ad uno, cominciando dalla testa del serpente e progredendo gradualmente sino alla coda. Infine, l’ultimo triangolo alla sommità della piramide svanisce, e l’intera struttura viene inghiottita dalle tenebre. All’interno della piramide, esattamente al di sotto del tempio e più o meno nel punto in cui scompare l’ultimo triangolo di luce, c’è una camera segreta nella quale è custodita una statua ingioiellata del giaguaro sacro, simbolo del sole.